mercoledì 26 dicembre 2012

CONVEGNO SUL BULLISMO


Venerdì 14 dicembre la Città dei Ragazzi si è recata al museo di scienze naturali di via Ozanam n. 4 ( Brescia ) per partecipare ad un convegno riguardante il bullismo, intitolato " Le nuove frontiere del bullismo ".

Grazie alla presenza di avvocati e psicologi, si è discusso e parlato di vari temi: a partire dalle condizioni psicologiche del bullo e della vittima (accumunati dal senso di insicurezza che entrambi non sanno realmente riconoscere) al dovere che avrebbe una famiglia di comunicare con il figlio ( per venire a conoscenza dei suoi problemi), a partire dal significato di cyberbullismo ( -bullismo online- , cioé  atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l'e-mail, la messaggeria istantanea, i blog, i telefoni cellulari, i cercapersone e/o i siti web )  alle leggi  e ai codici civili  che tutelano i diritti dei cittadini (che vengono continuamente violati), a partire dalle conseguenze di atti di bullismo alla dimostrazione vera  e propria della diffusione di tale fenomeno di violazione dei diritti (ricordiamo per questo la canadese Amanda Todd,  adolescente quindicenne che si è tolta la vita il 10 ottobre 2012  : il motivo di tale suicidio è attribuito ad atti di cyberbullismo nei suoi confronti).

Una delle ultime frasi su cui abbiamo discusso il 14 dicembre è stata questa: Molti non si rendono conto che le parole feriscono più di un coltello !

martedì 13 novembre 2012

TUTTI PAZZI PER TONGA



La Città dei Ragazzi e la classe 3^C  si sono recati in comune per accogliere a Castegnato  la nazionale di rugby del Tonga, che si è esibita sabato 10 novembre in una partita allo stadio Rigamonti di Brescia contro la nazionale italiana. 

Il sindaco Orizio ha dato subito il suo benvenuto alla squadra, consegnando all’allenatore  i  libri della storia di Castegnato e il simbolo del paese. Poi i ragazzi del Motus atletica e il loro allenatore hanno consegnato la maglietta e il capellino della società al capitano della squadra . Quindi  l’allenatore del Tonga  ha ringraziato tutti  dicendo che avrebbero giocato proprio per noi ragazzi.

Dopo un giro di autografi, i giocatori hanno cantato il loro inno  e alla fine uno della squadra si è messo a ballare e noi eravamo tutti  a bocca aperta.
Dopo altri autografi e fotografie  siamo tornati a scuola molto contenti dell’esperienza .

                                                                                        Paolo Valenti

giovedì 31 maggio 2012

AIUTO AD UNA FAMIGLIA DI CASTEGNATO

La prof.ssa Gigola quest'anno ci ha proposto di portare un euro o più per aiutare una madre e i suoi figli rimasti senza papà.
Con questo euro compreremo un ghiacciolo e il ricavato andrà a questa famiglia in difficoltà.
Sara e Martina 3^A

LA CITTÀ' DEI RAGAZZI A COCCAGLIO

Sabato 19 Maggio la città dei ragazzi di Castegnato si è riunita a Coccaglio in compagnia di altre 5 città dei ragazzi (Cologne/Erbusco, Coccaglio, Palazzolo, Pontoglio, Cazzago).
Le varie scuole si sono riunite nell'auditorium della scuola elementare di Coccaglio; si sono presentate attraverso presentazioni e discorsi fatti dai vari presidenti.
Hanno parlato delle varie iniziative e attività fatte durante il loro anno scolastico.
Dopo queste brevi presentazioni hanno fatto una breve merenda  a base di frutta e panini.
Successivamente hanno giocato alla caccia al tesoro a stand, dove in ogni stand c'era un laboratorio diverso, come ad esempio il gioco delle lattine, il quiz geografico, il riassemblaggio di alcuni articoli della costituzione, il gioco della raccolta differenziata, una breve rappresentazione di un atto di bullismo, un percorso sportivo, l'angolo del riposo e il cruciverbone.
Sono stati divisi in 8 gruppi misti tra le varie città dei ragazzi e hanno collaborato fra di loro facendo anche amicizia con ragazzi di altre scuole.
I giochi sono stati davvero interessanti e hanno avuto un riscontro positivo fra i diversi rappresentanti!!!
Sara e Martina 3^A

martedì 29 maggio 2012

CORSO CINEMA

Alcuni ragazzi di terza hanno partecipato al corso di cinema pomeridiano organizzato dal regista Andrea Corsini.
Il corso, iniziato ad Ottobre e finito ad Aprile, proponeva lezioni di teoria e lezioni di pratica.
Le lezioni di teoria consistevano nella spiegazione dei metodi di ripresa e del modo di creazione dei vari film, mentre in quelle di pratica abbiamo realizzato dei mini girati e il cortometraggio "Siamo sempre stati lì".
Questo cortometraggio è stato proprosto e accettato al festival di Lonato svoltasi il 25 e il 26 Maggio.



Castegnato, un cortometraggio fatto a scuola. L'8 giugno la presentazione
A chiusura dell’anno scolastico l’Istituto Comprensivo padre Vittorio Falsina presenta venerdì 8 giugno nella sala conferenze del Centro civico di Castegnato il cortometraggio “Siamo sempre stati lì” realizzato dal Laboratorio cinema della Scuola secondaria.
Il progetto “Laboratorio cinema” è stato finanziato dall’Amministrazione comunale di Castegnato ed ha visto una entusiastica partecipazione degli studenti egregiamente coinvolti e guidati dal giovane e promettente regista castegnatese Andrea Corsini che con cortometraggio “Non nel mio giardino”, da lui scritto e diretto, ha ricevuto il premio della critica nell’ultima edizione del “Filmfestival del Garda”. La proiezione del cortometraggio che è una produzione Mt Frame e Comune di Castegnato, è ad ingresso libero con inizio alle ore 19,30.
Sara

IL GIORNO DELLA CIVETTA


COMMENTO – Spettacolo “Il giorno della civetta”
Il giorno 11 Aprile, di mattina, verso le 11, alcune classi terze della scuola si sono recate in aula magna per assistere alla presentazione teatrale de “il Giorno della Civetta”.
Il libro è stato letto e interpretato da due attori che si calavano nella parte dei personaggi nominati nel romanzo.
Tutto inizia nella piazza di un' anonima “S.” paese di mare della Sicilia, dove Colasberna, un ex muratore viene assassinato e, visto che si tratta di un caso di mafia, nessuno confessa di aver visto o sentito niente. Il caso viene affidato a Bellodi, il quale è deciso ad indagare senza arrendersi davanti al muro di silenzio e omertà che gli si crea intorno e arriva a scoprire i rapporti che legano la criminalità mafiosa e politica. Durante le indagini vengono nominati alcuni sospettati: Parineddu, Pizzuco e Zicchinetta, il presunto killer; questo nome viene dato dalla moglie di Paolo Nicolosi, un potatore scomparso e ucciso per aver riconosciuto l’assassino. Bellodi scopre nel fascicolo investigatorio di Zicchinetta che è un noto sicario. Nel frattempo Parinneddu viene assassinato e Bellodi ottiene che Zicchinetta e Parinneddu vengano fermati, ma l’ interrogatorio si risolve in un nulla di fatto. Mentre Bellodi è a Parma poiché gli era stata imposta una vacanza, legge sui giornali che zecchinetta è stato scagionato grazie ad un alibi fornitogli da rispettosissimi personaggi. Tutto quello che sembrava fosse stato svelato sulla realtà mafiosa viene cancellato e la tesi viene sostituita con quella di un delitto passionale. Prima o poi Bellodi tornerà a in Sicilia, ma tornando a casa dice: “ mi ci romperò la testa”.
I due attori sono stati molto bravi, si capiva il discorso, le situazioni che cambiavano erano ben distinte dalla lettura del libro.
Andrea Noventa 3^A

RUN 4 UNITY

Sabato 12 maggio siamo andate insieme ad altri ragazzi della nostra scuola, a Cremona, dove si svolgeva run 4 unity. Appena arrivati alcuni organizzatori ci hanno accolti regalandoci dei gadget, altri invece, ci hanno intrattenuto facendoci ballare. Dopo un'ora siamo partiti per la corsa di 3.500 metri, noi abbiamo camminato per tutto il tragitto anche se all'ultima curva abbiamo corso. Quando siamo arrivati alla fine c'era un vasto rifresco, ci furono poi le premiazioni nelle quali premiarono Andrea Sisti per il suo secondo posto in classifica. Da questa esperienza noi abbiamo capito il vero senso dell'unione con tutte le persone e, nella propria nazione, insieme a noi hanno vissuto questa esperienza.
Paola e Alice 1^A

giovedì 17 maggio 2012

Run 4 Unity

sabato12 maggio 2012
Sabato 12 Maggio 2012 alcuni ragazzi delle medie e delle elementari accompagnati dai loro genitori e dalla professoressa Leone hanno partecipato a Run 4 Unity!

venerdì 13 aprile 2012

"ACCENDIAMO FUOCHI DI PACE!!!"

ciao a tutti!
volevo invitarvi alla Marcia della Pace che si terrà il 15 Aprile.
vi invito a trovarci tutti insieme in piazza Dante (se c'è mal tempo al centro civico) per le ore 16.
vorremmo indossare tutti una maglia rossa (indica il fuoco) e portare un fiammifero, si era poi pensato di accendere anche un fuoco in un braciere.

mercoledì 29 febbraio 2012

Intervista al centro aniziani

Lunedì 28 novembre 3 ragazzi, che hanno partecipato alla realizzazione del Museo Agricolo, sono andati al Centro Anziani ad intervistare gli anziani per farsi spiegare come si viveva una cinquantina di anni fa.
In particolare hanno parlato con il Signor Giuseppe il Signor Abramo.
Hanno iniziato chiedendo come era la casa e quanti erano in famiglia: i due vivono in due case simili, con una cucina e una camera inoltre hanno detto ai ragazzi che in una cascina c'erano da 10 a 20 famiglie a seconda della grandezza.La famiglia invece era composta da 8 a 15 persone circa. Subito dopo, i ragazzi interessati, hanno chiesto quanto si lavorava al giorno e da che età: Giuseppe ha iniziato a 8 anni e lavorava da 12-16 ore al giorno, mentre Abramo ha iniziato a 9 anni e lavorava anche tutta la notte.
La mattina si alzavano alle 5:00, portavano le mucche a pascolare, alle 7:00 tornavano di corsa a casa per cambiarsi e andare a scuola. I maestri erano molto severi e, si ti compordavi male, ti picchiavano con una bacchetta.
I due signori hanno anche spiegato che il pasto più diffuso era la polenta e, a seconda delle risorse, si mangiava quel che si aveva (chi aveva le galline mangiava le uove, chi aveva le mucche beveva il latte ecc...) mentre gli operai dovevano andare a comprare tutto.
I ragazzi hanno chiesto poi come si viveva durante la guerra e Giuseppe ha detto che 1942 partì come soldato e nel 1943 fu deportato nei campi di concentramento.
Parlare con questi signori è stata un'esperienza molto interessante e piacevole.

Scritto da Giovanni Riviera e Paolo Ribola.

martedì 28 febbraio 2012

spettacolo teatrale: "Il bambino di Noè"

Lunedì 30 gennaio, alle ore 10, gli alunni della quinta elementari, di prima media e i rappresentanti della scuola media, sono andati al centro civico per vedere lo spettacolo “Il bambino di Noè”, interpretato da due (protagonisti): un pianista, che creava un sottofondo, e l’attore, che prendeva tutti i ruoli cambiando continuamente voce.
La storia è ambientata nel Belgio occupato dai nazisti nel 1943.
Il protagonista della storia si chiama Joseph.
“ogni domenica i ragazzi erano messi in “mostra” per coloro che volevano fare un’adozione…”
Questo è il punto da cui parte il racconto.
Joseph è uno tra questi ragazzi che erano orfani. È un ebreo.
Nessuno sceglieva mai Joseph.
Da qui il ragazzino inizia a raccontare la storia del proprio passato.
Egli viveva in pace, con la sua famiglia (madre e padre), quando arrivò il periodo della seconda guerra mondiale (1939, Joseph aveva 10 anni).
I nazisti tedeschi iniziarono a girare nel quartiere dove viveva Joseph.
Allora i suoi genitori sentirono l’esigenza di doverlo abbandonare; infatti in breve si allontanarono dal figlio lasciandolo da un Conte e una Contessa, all’insaputa del figlio.
Un giorno però dei poliziotti entrarono in casa dei conti, quindi la contessa decise di affidare Joseph ad un prete, Padre Fons.
Egli lo portò lontano, a villa Gialla, dove per prima cosa, grazie all’aiuto di una farmacista (una signore severa che odia gli ebrei), il prete creò una falsa carta d’identità per Joseph.
Il prete affidò il ragazzino a un ragazzo più grande, grasso e anch’egli un po’ contrario alla presenza degli ebrei.
I due ragazzi diventarono ben presto amici, dato che il “grasso” non conosceva la vera identità di Joseph.
Quest’ultimo, una notte vide Padre Fonsi allontanarsi dall’edificio dove proteggeva i bambini, infatti non sapeva più come sfamarli, aveva poco da dar loro.
Si accorse che andava in chiesa.
Joseph bussò ed entrò velocemente, pensando che il prete facesse attività di contrabbando.
Allora il prete ebbe coraggio di presentargli la cripta, parte nascosta dell’edificio dove il Padre aveva conservato scritture sacre della religione cattolica e libri e simboli di quella ebraica spiegò a Joseph che egli voleva comprendere i segreti della religione ebraica.
Con il passare del tempo, poi, Joseph iniziò a provare odio per il proprio padre, dato che i genitori lo avevano abbandonato.
Gli anni passavano.. un giorno Joseph vide una persona che pareva suo padre: era su un camion, portato via: il ragazzino, non sapendo che quello fosse il padre, e in parte per quell’odio che provava, non volle neanche gridargli di fermarsi.
Successivamente Joseph capì che la maggior parte dei bambini, che vivevano lì con lui, erano ebrei.
Un giorno, mentre tutti questi bambini si lavavano e il prete era in fondo alla stanza, arrivò un ufficiale tedesco.
Disse agli altri che non c’era traccia di ebrei e, prima di andarsene, regalò a padre Fonsi, dei soldi per comprare da mangiare ai bambini.
La dottoressa, invece, dopo essere stata arrestata e interrogata, si trovò in un campo di concentramento.
Una sera (1943) dei nazisti tedeschi giunsero nuovamente nel paese: volevano prendere tutti i bambini di Villa Gialla.
Padre Fonsi riuscì a convincerli di tornare la mattina dopo, all’alba; in questo breve tempo i bambini, guidati da padre Fons, riuscirono a nascondersi.
Alcuni entrarono subito nella chiesetta poco distante da Villa Gialla, altri, con padre Fonsi, andarono a fare delle impronte false che avanzavano verso il fiume, in modo tale da far credere ai nazisti che erano scappati.
All’alba i tedeschi arrivarono e, seguendo le false orme, pensarono appunto che fossero scappati e perciò lasciarono il luogo.
All’interno della chiesetta Padre Fonsi aveva poco da far mangiare ai piccoli e alcuni di essi morirono.
Alla fine della guerra i sopravvissuti con padre Fons, uscirono dalla chiesetta e anche la dottoressa che li aveva aiutati fu liberata.
Ogni domenica i bambini di loro che erano rimasti orfani, venivano presentati per chi avesse voluto adottarne uno.
Finalmente un giorno Joseph rivide sua madre, la abbracciò forte e poi chiese del padre: quest’ultimo, per salvare la vita della moglie e di altre 25 persone, era finito nei campi di concentramento; dissero però che era ancora vivo e che sarebbe arrivato da un giorno con l’altro, e così fu.
Joseph lo rivide dopo tanto tempo, in un ristorante: era molto dimagrito, affamato, seduto su una panca e mangiava in grande quantità.
Una volta che ebbe finito di mangiare, Joseph lo incitò a suonare il pianoforte.
Allora il padre cominciò a suonare e con le note raccontò la storia del campo di concentramento, suonò per sé stesso, e il padre lo sapeva che non c’erano parole per esprimere ciò che aveva provato nei campi di concentramento.

domenica 15 gennaio 2012

Un aiuto alle famiglie

Il 29 novembre la nostra classe, la 1°c, è andata con le professoresse Gigola e Ginevra dalla signora Anna Peli per portarle i viveri che abbiamo raccolto a scuola.
Arrivati abbiamo appoggiato i viveri su un grosso tavolo. Questi verranno poi suddivisi e messi in appositi contenitori.
La signora Peli ci ha spiegato che sono circa cinquanta famiglie che usufruiscono di questa iniziativa.
Ogni famiglia riceve: 2 kg di pasta, 1 kg di riso, 1 kg di farina, una bottiglia di passato di pomodoro e una volta ogni due settimane, ricevono biscotti, zucchero, sale, olio e formaggio.
La situazione di queste famiglie ci ha fatto venire le lacrime agli occhi e quindi abbiamo deciso di raccogliere cinquanta panettoni o pandori per donarli ad ognuna di queste famiglie e augurandogli un felice Natale.

Scritto da Paolo Valenti